La situazione climatica globale ed il modificarsi degli assetti politici condurrà ad un aumento dell’immigrazione nei prossimi anni. Il rapporto tra Paesi ospiti e Paesi di provenienza è destinato a modificarsi, per cui occorre agire a tutela del futuro del Paese.
Dieci Volte Meglio intende dare vita ad un piano di accoglienza che gestisca e tuteli le persone che raggiungeranno le coste del nostro Paese.
Se il principio di “accoglienza” appare sufficientemente chiaro, occorre ribadire che si tratta di un concetto da elaborare in modo più ampio. Vogliamo convertire una quantità sufficiente di navi in centri per l’accoglienza.
Perché le navi? Una nave da crociera può accogliere fino a 4mila persone. Il centro di accoglienza presente oggi a Lampedusa dispone di 200 posti letto ma accoglie quasi duemila migranti (dato aggiornato al 28 luglio 2022). Inoltre le navi non sono soggette alle regolamentazioni vigenti nel singolo comune o regione, così da sollevare la località predisposta alla gestione degli attuali centri di accoglienza dalle molte responsabilità che ciò comporta. Le navi saranno gestite in modo da poter andare incontro alle imbarcazioni arginando il rischio di naufragi e annegamenti.
Sulle navi sarà predisposto il personale di bordo costituito da medici e funzionari. Questi avranno il compito di visitare le persone accolte ed indirizzarle verso procedure terapeutiche adeguate allo stato di salute. Gli stessi saranno registrati da un’anagrafe di istanza sul posto. In questo modo sarà possibile seguire l’iter dell’accoglienza in tutto il suo percorso, dall’arrivo alla destinazione.
La destinazione sarà disposta nei centri di seconda accoglienza, a cui vi sarà accesso dopo 60 giorni dall’arrivo. Ogni individuo sarà indirizzato in base a capacità ed attitudini, al fine di poter intraprendere un percorso di vita lavorativo e di integrazione sociale.
Dieci Volte Meglio intende destinare i terreni demaniali presenti sul territorio italiano attualmente inutilizzati al lavoro agricolo, soprattutto alla coltivazione di cereali (laddove il terreno risulti coltivabile) e agli impianti di energia pulita per progredire nel processo di indipendenza dell’Italia dalle fonti di energia e di approvvigionamento alimentare esteri.
Negli ultimi anni sono stati promossi diversi progetti finalizzati alla vendita (su base d’asta) e affitto dei terreni demaniali destinati a giovani agricoltori. Sono altresì in aumento le associazioni che puntano al rilancio dell’agricoltura, soprattutto in alcune regioni quali Toscana, Liguria e Trentino.
Oltre ad arricchire il processo di indipendenza del Paese dalle forniture estere, il progetto ha lo scopo di creare nuovi posti di lavoro.
L’Unione Europea ha recentemente (marzo 2022) dato il via libera alla semina di 200mila ettari di terreno per una produzione aggiuntiva di 15milioni di quintali di mais, grano duro e grano tenero (fonte il Sole 24 Ore, indagine effettuata da Coldiretti) per fronteggiare la crisi innescata dalla guerra in Ucraina. Occorre aumentare ulteriormente la produzione per fronteggiare appieno la crisi, costruire nuove reti di coltivazione e distribuzione fondate sull’indipendenza del Paese.
Dieci Volte Meglio è il partito delle competenze e dell’innovazione. Il Paese ha bisogno di politiche del lavoro e ambientali concrete, che guardino al Futuro dell’Italia. Convertire terreni inutilizzati in fonti produttive è un punto fondamentale del programma del partito. Da un lato, il benessere dei cittadini e dell’ambiente trova una linfa concreta nella creazione di nuove coltivazioni ed impianti di energia pulita; dall’altro la creazione di nuovi poli produttivi improntati su sostenibilità ed ecologia porterebbero alla creazione di nuovi posti di lavoro.
L’ultimo rapporto Istat sull’acqua parla di una perdita di 41 metri cubi di acqua al giorno per ogni chilometro di rete idrica, ovvero poco più di un terzo del totale. Nel 2018 è andato disperso il 36,2% dell’acqua immessa in rete.
La rete idrica italiana presenta criticità maggiori in alcune aree del Paese. Questo perché la rete di distribuzione è determinata da un sistema di fornitura regionale. Le perdite sono attribuibili a fattori fisiologici presenti in tutte le infrastrutture idriche e alla vetustà degli impianti, infatti il 60% della rete è stato posizionato oltre trent'anni fa, e il 25% supera i 50 anni (fonte FAI).
Dieci Volte Meglio intende regolamentare la rete di distribuzione dell’acqua sulla base di una maggiore efficienza e trasparenza, esonerando regioni, provincie e comuni dalla gestione diretta. La rete idrica dovrebbe attenersi ad una gestione unica statale che determini una distribuzione equa e sostenibile. Dieci Volte Meglio intende intervenire anche nella riqualificazione degli impianti a partire da quelli che presentano le maggiori criticità strutturali.
La gestione della rete idrica italiana risponde alla disciplina giuridica del Testo Unico sulle Acque (decreto 11 dicembre 1933, n. 1775) poi modificato dalla legge Merli (10maggio 1976, n.319), legge Galli (5 gennaio 1994, n.36), infine decreto legislativo n. 152 dell’11 maggio 1999.
Quelle indicate rappresentano le grandi modifiche che hanno ampliato negli anni il Testo Unico delle Acque. Il d.l. 152/1999 ha disposto i punti vigenti in materia di concessioni di acqua. Nello specifico determina che le concessioni vengano censite e sottoposte a revisione per garantire il bilancio idrico e l’obiettivo di qualità ambientale. Il sistema delle concessioni di acqua, sancito dalla precedente legge Galli, infatti, risponde ad un sistema di Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) e vari soggetti gestori del sistema di adduzione e distribuzione idrica. La situazione attuale impone una revisione ed integrazione del testo unico delle acque che risponda alla rinnovata emergenza dettata dalla siccità che colpisce annualmente il Paese. L’ultima integrazione al testo risponde al Decreto Legislativo del 18 agosto 2000, i dati rilevati al 2022 mostrano uno scenario bisognoso di un nuovo intervento. La gestione delle reti idriche è affidata ad una pluralità di soggetti da rivedere. Dieci Volte Meglio intende unificare la gestione in un soggetto statale che si occupi del controllo e dell’affidamento delle concessioni per garantire una maggiore efficienza ed equità nei sistemi di adduzione e distribuzione delle acque.
Lo scopo principe è volto ad un maggiore risparmio idrico mediante eliminazione degli sprechi, riduzione dei consumi e riciclo delle acque.
Il Reddito di cittadinanza erogato dal precedente governo viene attualmente percepito da 1,05 milioni di nuclei. La necessità di sostenere i cittadini e contrastare aspetti come povertà e disoccupazione è un aspetto a cui lo Stato deve fare fronte oggi per tutelare il futuro. Dieci Volte Meglio intende distribuire il reddito come investimento per la crescita e lo sviluppo. Nello specifico, sarà distribuito al fine di sostenere formazione, lavoro, maternità.
Le piccole e medie imprese rappresentano oltre il 90% del totale delle imprese operanti sul territorio nazionale, generando oltre il 70% del fatturato del nostro Paese. La pandemia e la crisi economica hanno colpito il cuore della Nazione, depauperando molte realtà tra le PMI. Molti imprenditori faticano a sostenere i costi legati all’assunzione di nuovo personale, tanto che lo sviluppo della stessa azienda viene rallentato e ostacolato. Il Reddito di Lavoro è un sostegno per aziende e lavoratori poiché si configura come un vero e proprio stipendio da destinare ai lavoratori assunti nelle aziende risultanti idonee. Ogni azienda può fare richiesta per assumere uno o più lavoratori stipendiati dallo Stato tramite il Reddito di Lavoro.
Accanto al reddito di lavoro è necessario istituire un reddito di formazione destinato a famiglie, giovani, disoccupati ed inoccupati.
Reddito di formazione per famiglie. Il reddito verrà erogato come sussidio per combattere la dispersione scolastica. Un contributo destinato a famiglie povere o residenti in aree del paese caratterizzate da dispersione e abbandono scolastico. Il reddito verrà erogato ai genitori degli alunni in età scolare (6-18 anni) a patto che i figli frequentino con regolarità e con profitto (obbligatoria la media del 7) la scuola.
Reddito di formazione giovani, disoccupati, inoccupati. I ragazzi di età compresa tra 18 e 30 anni, possono fare richiesta di un reddito destinato a sostenere la formazione universitaria. Obbligatorio al fine di mantenere il reddito, l’ottenimento di una media del 28 ed il superamento degli esami in linea con il calendario accademico.
Accanto alla formazione universitaria, si configura anche la necessità di erogare un contributo da investire in un percorso professionalizzante tenuto da docenti provenienti dal mondo del lavoro. In Italia esistono numerosi percorsi professionalizzanti sostenuti da istituti professionali; istituti tecnici statali ed istituti tecnici superiori. A questi si affiancano corsi professionali gestiti dalle Regioni. Dieci Volte Meglio istituisce corsi professionalizzanti destinati a disoccupati ed inoccupati, tenuti da lavoratori in pensione. Lo scopo è insegnare quei mestieri non contemplati dai corsi e dalle scuole già esistenti. Molte professioni, pur essendo richieste dal mercato, non trovano spazio nella proposta professionalizzante attuale. Ci si riferisce ai mestieri artigianali che stanno scomparendo per mancanza di formazione. Calzolaio, restauratore, vetraio, falegname, tappezziere, sarto, corniciaio e molti altri. Un patrimonio di persone, di arte, di storia che sta scomparendo. A seguito della formazione i lavoratori potranno beneficiare di agevolazioni fiscali adeguate a sostenere l’attività
7 donne su 10 lasciano il lavoro dopo la gravidanza perché non riescono a prendersi cura del bambino non potendo permettersi babysitter o asili nido. Da uno studio condotto dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro, su più di 51 mila, tra dimissioni e risoluzioni consensuali complessivamente censite, il 73% delle volte ad abbandonare l'impiego è la madre. L'interruzione coincide nel 66% dei casi già con l'arrivo del primo figlio. In 21 mila situazioni, dietro le dimissioni ci sono quelle che l'Ispettorato certifica come "esigenze di cura della prole" che rendono cioè di fatto impossibile proseguire il rapporto di lavoro in essere. Questi i dati pre-covid.
Occorre mettere le madri nella condizione di poter scegliere se e come proseguire nella carriera lavorativa. Allo stesso tempo, le madri che scelgono di accudire i propri figli a tempo pieno necessitano di un reddito che dia loro l’indipendenza economica dal coniuge.
Dieci Volte Meglio intende erogare un reddito per tutte le madri non lavoratrici e per le madri lavoratrici il cui reddito sia insufficiente a garantire loro un supporto adeguato nella gestione della prole.
La libera gestione di un reddito economico fa sì che ogni madre possa decidere in piena libertà se riprendere a lavorare oppure dedicarsi alla gestione domestica a tempo pieno. Dieci Volte Meglio sostiene la parità di genere anche attraverso una politica concreta di tutela e supporto alla maternità. Il lavoro di cura delle madri deve essere sostenuto da un reddito adeguato a favorire l’indipendenza economica delle donne impegnate nelle mansioni di cura della prole, perché il lavoro e la maternità devono costituire una scelta libera da condizionamenti.
Le statistiche dimostrano che il processo di criminalizzazione della prostituzione degli ultimi 30 anni ha portato all’aumento di violenza e criminalità, spostando la prostituzione verso ambienti liminari o negli appartamenti, in contesti di sfruttamento di vario genere (dal “protettore” per le prostitute in strada al locatario che propone contratti di subaffitto in cambio di una percentuale sugli introiti). Solo una piccola parte delle prostitute sfruttate, vittime di violenza viene realmente salvata dalla tratta ed accede ad un percorso di reintegro nella società (l’articolo 18 del testo unico sull’immigrazione prevede il rilascio del permesso di soggiorno per le vittime di violenza e sfruttamento). Dieci Volte Meglio sostiene che la prostituzione debba essere riconosciuta come lavoro, e come tale regolamentata definendo diritti e doveri di lavoratrici e lavoratori. Per fare ciò è necessario abrogare la Legge Merlin (20 febbraio 1958, n.75).
Legalizzare la prostituzione servirebbe ad individuare i casi di tratta e sfruttamento per combatterli. La politica repressiva attuata negli anni ha prodotto pene che molto spesso hanno colpito le prostitute piuttosto che gli sfruttatori, azione che ha determinato un aumento della criminalità, peggiorando le condizioni di vita delle prostitute.
La legalizzazione della prostituzione produrrebbe numerosi vantaggi: tutela delle lavoratrici e lavoratori, tutela sanitaria, diritto alla casa, trasparenza economica e controllo del lavoro nero.
Internet ha dato accesso a tutte le informazioni contenute nella rete abbattendo differenze e limitazioni legate a distanza, ceto, livello di istruzione. Tuttavia la “Conoscenza Digitale” ad oggi può definirsi ancora acerba. I cittadini non sono sufficientemente in grado di sfruttare appieno le tecnologie digitali né di elaborare un approccio critico ai media.
Dieci Volte Meglio si propone di adottare 2 Politiche Digitali al fine di migliorare la capacità di utilizzo delle tecnologie digitali:
Una Politica Back-End che definisca una visione delle infrastrutture digitali e della digitalizzazione della pubblica amministrazione, con il fine di alleggerire processi burocratici automatizzabili. Il target sarà rendere almeno il 50% delle interazioni del cittadino con la PA risolvibili in meno di 10 secondi entro il 2025.
Una Politica di Front-End che definisca una visione pedagogica necessaria alla formazione digitale del cittadino, che deve essere riconosciuta come parte necessaria ed intrinseca dell’uomo contemporaneo. È necessario instaurare una consapevolezza sia tramite i canali mediatici tradizionali che interfacce social, tramite sponsorizzazioni di influencers e creazione di contenuti: di conseguenza, Dieci Volte meglio si propone di creare corsi digitali sia per studenti delle scuole secondarie (con eventuale ricezione di crediti scolastici) che per maggiorenni (tramite incentivi come ad esempio bonus).
Stimolare la curiosità (e dunque la capacità di prestare attenzione) e generare una corretta visione del futuro, non è solo un fenomeno individuale ma anche sociale.
Dieci Volte Meglio intende modificare l’art. 117 della Costituzione, così da riportare la legislazione sanitaria fra le materie esclusive di competenza dello Stato, sottraendola alle regioni, e superando così i gravi limiti dimostrati nella gestione pandemica. Le sempre più gravi inefficienze, oltre che le evidenti disparità, che si manifestano quotidianamente fra le regioni più ricche e quelle più povere, dimostrano che la sanità non può essere motivo di concorrenza fra i territori, ma deve essere elemento imprescindibile di unità nazionale.
A ciò associa una riforma generale della geografia territoriale degli enti locali. L’attuale partizione del territorio dello Stato è un retaggio di tradizioni storiche e imposizioni fasciste ampiamente superate. Nuove comunità territoriali e ampi bacini economici attraversano aree di competenza di enti diversi e frammentanti, assolutamente incapaci di rispondere a quella che dovrebbe essere la loro funzione primaria, cioè gli interessi di una comunità. Un’ampia riforma consentirebbe di superare non solo gli innumerevoli campanilismi, ma darebbe una spinta fondamentale alla crescita economica e alla razionalizzazione delle spese. Intende inoltre introdurre in costituzione i principi del disegno universale. La programmazione urbanistica delle città e degli spazi pubblici deve essere fondata all’assoluto rispetto delle funzioni sociali e dell’uguale valorizzazione di tutte le aree urbane. Ogni opera pubblica deve essere orientata ai bisogni dei disabili, degli anziani, dei bambini, per costruire un futuro realmente inclusivo. A ciò associa la riforma dell’art.38 per un ampio riconoscimento dei diritti al lavoro e alla socialità delle persone con disabilità.