Politiche ambientali ed energetiche

Le principali sfide che il nostro Paese deve affrontare sono:

• Inquinamento atmosferico (in particolare nelle aree urbane).

• Inquinamento del suolo e del sottosuolo.

• Cambiamenti climatici globali e conseguenti fenomeni climatici estremi.

• Tutela del territorio.

• Prevenzione e gestione dei rifiuti (soprattutto in alcune aree geografiche e centri urbani).

10 Volte Meglio vuole promuovere politiche efficaci e azioni concrete per affrontare le sfide future e trasformare i problemi in opportunità. La strategia deve puntare sull’innovazione tecnologica e sullo sviluppo delle competenze a livello Paese, in modo da creare posti di lavoro e contribuire al rilancio dell’economia. Le politiche che intendiamo promuovere riguardano in particolare i seguenti ambiti:

 

Sistema Energetico e Mobilità

Fornitura di energia. Accelerare la conversione già in atto dalla produzione di energia fossile a quella rinnovabile: idrico, fotovoltaico, eolico a terra e offshore, biomasse. 

Poiché sia il solare sia l’eolico hanno raggiunto la “grid parity”, e quindi verrà meno in gran parte o del tutto il supporto al loro sviluppo, la chiave di un ulteriore incremento può consistere nell’accelerazione dei processi di autorizzazione: favorire l’adozione di energie rinnovabili con un sistema di Certificati che internalizzi tutti i costi di emissione di CO2; infine, a completamento della produzione rinnovabile, impiegare il gas (il fossile meno inquinante) come risorsa di approvvigionamento residuale e di bilanciamento del sistema.

Uso dell’energia. Promuovere su qualsiasi fronte l’efficienza energetica, poiché è il modo meno costoso per ridurre l’inquinamento atmosferico da CO2. Per quanto riguarda le abitazioni, spingere sull’efficienza energetica non solo per quelle di nuova costruzione, ma anche per gli edifici già esistenti. Sviluppare un efficiente ecosistema energetico in tutte le case, adottando le più recenti tecnologie legate al mondo digitale e al concetto di “Smart home”.

Per i mezzi di trasporto, incentivare la conversione a veicoli elettrici anche attraverso lo sviluppo di adeguate infrastrutture, così da ridurre l’inquinamento atmosferico e trasferire quanto più possibile il trasporto merci da gomma a ferro. Favorire inoltre lo sviluppo di sistemi di trasporto collettivo e soluzioni di mobilità integrata efficienti e orientati alle esigenze degli utenti. Sviluppare il tema delle “Autostrade del mare”, per utilizzare al meglio le migliaia di km di coste dell’Italia, investendo nello sviluppo di infrastrutture adeguate che genererebbero significativi ritorni occupazionali e positive ricadute sul sistema dei trasporti.

Obiettivi quantitativi:

• Impiego di energia da fonti rinnovabili dal 18% attuale al 50% entro il 2030.

• Innalzamento dell’incidenza di auto elettriche e ibride sul parco auto circolante dall’ 1% attuale al 20% entro il 2030.

• Uso delle coste del Mediterraneo per il trasporto pesante delle merci su gomma.

• Tutela ambientale e del territorio

• Ripristino delle aree degradate per mezzo di opportuni investimenti, tali da consentire la prevenzione di eventi naturali che comportano gravi perdite economiche, oltre che umane, e danni sociali.

• Tutela e sviluppo della biodiversità con politiche e azioni che consentano di preservare gli ecosistemi terrestri e di invertire la pressione antropica, incentivando lo sviluppo di aree verdi, che hanno effetti positivi per l’ambiente e per la salute dei cittadini.

• Ammodernamento di sistemi e infrastrutture per la gestione idrica del Paese che ad oggi rappresenta uno dei maggiori sprechi di risorse.

• Revisione drastica di modalità e sistemi di gestione dei corpi idrici predisponendo programmi di misure, adeguatamente finanziati, che affrontino tutte le principali fonti di inquinamento, in particolare quelle legate a industria, agricoltura e acque reflue urbane.

 

Questi gli obiettivi quantitativi:

• Riduzione delle perdite di acqua nella rete idrica dal 35% a meno del 10% entro il 2030 (con soglia minima del 30% per le reti idriche più dissestate che hanno perdite superiori al 70%).

• Azzeramento del tasso di consumo del suolo entro il 2030 rispetto agli attuali 10 mila ettari l’anno.

• Incremento delle aree verdi urbane del 30% entro il 2030 rispetto ai valori attuali di 31 metri quadrati pro capite (con soglia minima di 15 metri quadrati per le aree urbane meno verdi).