Sanità e Salute

La salute come diritto

Il diritto alla salute di ogni cittadino è sancito nella Costituzione Italiana all’articolo 32: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.” La Costituzione Italiana, entrata in vigore il 1° gennaio 1948, è stata all’avanguardia e ha addirittura preceduto la Costituzione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, agenzia speciale dell’ONU per la salute, entrata in vigore il 7 aprile 1948.

Per garantire la sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale (SSN) serve innanzitutto “l’esplicita volontà di rimettere al centro dell’agenda politica la sanità pubblica e, più in generale, il sistema di welfare, sintonizzando programmazione finanziaria e sanitaria sull’obiettivo prioritario di salvaguardare la più grande conquista sociale dei cittadini italiani: un servizio sanitario pubblico, equo e universalistico da garantire alle future generazioni”. Solo se lo Stato metterà al centro della politica il benessere dei cittadini, i piani di prevenzione sanitaria, l’accesso alle cure sarà garantito a tutti i cittadini e in modo uguale e uniforme sul territorio nazionale.

La salute come investimento produttivo per il futuro

Per noi, oltre che un diritto fondamentale inalienabile di ogni cittadino, la salute deve essere vista non come costo da tagliare nel bilancio dello stato, ma come investimento che genera ritorni socio-economici immensi per il futuro del Paese, e come sistema che crea occupazione e tecnologie innovative. Investire nella salute e nell’istruzione non solo inciderà nella vita degli adolescenti e dei giovani, ma produrrà anche significativi ritorni economici e di relazioni sociali. Gli investimenti nella salute degli adolescenti – ad esempio – portano benefici in tre tempi successivi: nell’immediato per gli adolescenti, nel prossimo futuro in cui saranno la generazione adulta, e poi nel tempo per le prossime generazioni. La loro salute e il loro benessere sono motori di cambiamento per creare società più sane e più sostenibili.

 

La salute al centro dell’agenda politica italiana e estera

Il nostro principio cardine è porre la salute al centro della politica italiana e estera. È necessario difendere strenuamente il SSN Italiano che rappresenta tuttora un modello di eccellenza e di qualità. Il diritto alla salute rimane infatti inaccessibile e non tutelato in moltissimi Paesi al mondo, e l’Italia è chiamata a giocare un ruolo di leader a livello mondiale nella promozione di un sistema sanitario che garantisca l’accesso universale ai servizi sanitari a tutta la popolazione, indipendentemente dallo status economico e sociale, dal genere, dalla religione, dalla provenienza. L’Italia vanta primati ed eccellenze in numerosi settori della salute pubblica, ed è proprio su queste eccellenze che bisogna puntare. Di seguito un programma per un futuro di eccellenza che si articola in dieci punti.

 

L’evidenza scientifica come guida e la partecipazione dei cittadini alle scelte politiche

Il ruolo chiave della politica di un Paese è quello di fare in modo che i comportamenti della popolazione in tema di salute siano guidati dall’evidenza scientifica. Il caso stamina di alcuni anni fa e il dibattito odierno sul tema dei vaccini sono la prova della mancanza di informazioni chiare o della diffusione di notizie distorte, che cavalcano la paura dei soggetti più deboli. Noi vogliamo restaurare un sistema di salute pubblica che dia nuovamente al concetto di evidenza scientifica il ruolo di guida nella definizione, nello sviluppo e nell’implementazione delle politiche sanitarie, associato ad una chiara comunicazione con i cittadini tale da rendere le informazioni accessibili ed efficaci.  Vogliamo anche assicurare che la popolazione partecipi attivamente, dia un feedback sulle prestazioni del SSN che sia impiegato per valutare, modificare e migliorare le strategie ed i servizi sanitari offerti.

Le nostre proposte: attivazione di meccanismi per identificare le priorità locali, regionali e nazionali attraverso il coinvolgimento diretto degli operatori sanitari e della popolazione; identificazione di centri di eccellenza; diffusione di rapporti che promuovano la sanità italiana nel mondo.
Equità

Nonostante l’eccellenza del sistema sanitario Italiano molti rimangono i limiti in termini di omogeneità nella qualità dei servizi. L’attuale impostazione del sistema sanitario comporta infatti una forte discrepanza a livello di spesa e di qualità dell’offerta tra le varie strutture e, soprattutto, tra le varie Regioni. Si è creata una sanità pubblica a due velocità, con un Nord che salva la qualità della propria offerta e un Sud in difficoltà. 

Tra i sistemi sanitari regionali si evidenzia una crescente disparità nelle opportunità di diagnosi, cura, prevenzione e riabilitazione. Ad essere sempre più a rischio in questo sistema sono sempre i soggetti più vulnerabili.

Le nostre proposte: cospicuo investimento in formazione, tecnologia e strutture al Sud o, nella filosofia di 10 Volte Meglio, potenziamento delle strutture efficienti del Nord che dovranno prendersi carico anche del Sud (rivedendo i sistemi economici di compensazione dei costi interregionali).
Prevenire è curare: salute della famiglia, delle donne, dei bambini e degli adolescenti e contrasto alla violenza di genere

Fra i primati di cui l’Italia gode vi è quello di essere fra i Paesi con il più basso tasso di mortalità materna e infantile. La salute della madre e del bambino è indice della salute di una popolazione e delle sue condizioni socioeconomiche e culturali.  

La violenza di genere dentro e fuori le mura domestiche è una piaga sociale che esige di essere sanata con rigore e fermezza.

Fra le priorità relative alla salute della donna poniamo anche la prevenzione, il trattamento e l’informazione sul tema del cancro. L’Italia ha già un sistema di prevenzione e screening molto avanzato, ma è solo attraverso un costante finanziamento e supporto a questi interventi che certi standard possono essere mantenuti. 

Le nostre proposte: potenziamento dei consultori familiari dedicati; riduzione dei tagli cesarei e promozione del parto naturale con accesso garantito all’analgesia durante il parto; collaborazione con le associazioni esistenti tipo Sportello Donna, Comitati Pari Opportunità degli Enti locali, etc.; potenziamento dei servizi gratuiti di screening della mammella, del collo dell’utero e dell’intestino nelle varie Regioni; contrasto della “vaccine-esitancy” attraverso campagne di informazione e educazione in relazione alla salute dei bambini.

 

Invecchiamento attivo

Gli europei sono tra i cittadini che vivono più a lungo. E l’Italia si piazza nel gruppo di testa, con Svezia, Francia, Finlandia e Olanda. Noi vogliamo disegnare un nuovo modello di assistenza socio-sanitaria per le persone oltre i 65 anni, promovendo l’invecchiamento attivo, la capacità funzionale individuale ed adottando nuove politiche a sostegno delle persone con cronicità severe o con disabilità.

Per le non-autosufficienze si impone una diversa organizzazione dell’assistenza territoriale, ad iniziare dal ruolo del medico di medicina generale sino ai nuovi assetti organizzativi che interessano la lungodegenza, la riabilitazione, l’assistenza domiciliare, la specialistica ambulatoriale, la long term care.

Le nostre proposte: Inserimento di nuove tecnologie per l’aiuto domestico ed assistenziale delle persone anziane parzialmente o totalmente disabili; istituzione di un numero adeguato di strutture residenziali per anziani.

La salute mentale e la disabilità fisica

Nei prossimi due decenni le malattie mentali avranno un impatto sociale ed economico di gran lunga superiore a quello del cancro, del diabete e delle malattie del sistema respiratorio. Queste patologie, associate ad alti livelli di discriminazione, rendono necessaria una strategia adeguata a livello nazionale che guardi soprattutto alle generazioni future. Infatti molte patologie emergono a partire dall’adolescenza, producendo effetti negativi sulla persona e sulla sua integrazione nel tessuto sociale, culturale e lavorativo. Temi importanti da trattare includono:

  • Impatto delle nuove tecnologie di comunicazione sulla salute mentale dell’individuo
  • Legame tra salute mentale e sicurezza, rischio di incremento di suicidi, di azioni violente ed episodi di terrorismo.

Le nostre proposte: sviluppo di un piano d’azione per rendere le strutture sanitarie “a misura di tutti”; promozione di attività di sport e prevenzione per mantenere il benessere e l’integrazione sociale dei disabili.

 

Lotta ai cambiamenti climatici e promozione di energia pulita

Le emissioni di CO2 stanno aumentando più rapidamente del previsto con ripercussioni sulla salute del pianeta e del genere umano. L’innalzamento del livello del mare, il cambio dei vettori delle principali malattie infettive, l’incremento delle ondate di calore e dei periodi di intensa siccità, la frequenza di alluvioni, l’aumento per numero e intensità delle tempeste e degli uragani sono solo alcune delle conseguenze registrate nel mondo. Nessun Paese può sottrarsi all’impegno preso per invertire la rotta.

L’Italia è da sempre all’avanguardia nello sviluppo tecnologico nel campo dell’energia alternativa, anche applicata al settore salute, ed ha giocato un ruolo chiave nella promozione della lotta ai cambiamenti climatici. Vogliamo far tesoro dell’esperienza nazionale per la promozione di energia pulita.                  

Un esempio: “La scuola a pedali”, una sperimentazione attiva a Roma, che ha realizzato l’installazione di 18 postazioni a propulsione umana fra spin-bikes, manovelle e rulli liberi, in grado di produrre energia mediante le dinamo cui sono collegati gli accumulatori di corrente elettrica. Gli studenti sono motivati alla produzione con la registrazione su tessera elettronica personale dei watt-orari prodotti, che rappresentano “crediti energetici” che possono essere spesi in diversi modi. Il sistema permette di stimolare la consapevolezza dei propri consumi nei giovani studenti, che saranno i consumatori del futuro, e di partecipare in prima persona alla produzione di energia elettrica per la propria scuola.

 
Tecnologia, efficacia ed innovazione del SSN

La politica del solo risparmio, fondata essenzialmente sui tagli lineari e ininfluente sulle diseconomie vere, sulle sacche di ristagno, sulle rendite di posizione e senza un congruo progetto di ristrutturazione del nostro SSN, ha ottenuto in questi anni il solo risultato di una progressiva riduzione dei servizi e della sicurezza delle cure.

La questione non è solo ridurre la spesa, ma disegnare un SSN sostenibile grazie a un “ammodernamento” della rete sanitaria ospedaliera e territoriale, in virtù delle mutate necessità della popolazione. Bisogna intervenire istituendo servizi ambulatoriali di diagnosi e cura, servizi riabilitativi, liberare i Pronti Soccorsi ospedalieri dai codici bianchi e verdi, creare strutture intermedie per lungodegenti. Il nostro obiettivo è puntare sulla modernizzazione del SSN, in modo da renderlo più efficace, equo e sostenibile.
Personale sanitario – Il cuore del SSN

Da troppo tempo le azioni del governo nazionale e dei governi regionali considerano le risorse umane del SSN un costo da ridurre. È tempo che il personale sanitario torni a essere valutato come la principale risorsa del SSN. Le professionalità e i percorsi di formazione degli uomini e delle donne che lavorano in sanità sono il vero potenziale economico della sanità italiana. La rivalutazione del potenziale umano della sanità italiana, auspicata da 10 Volte Meglio, non può prescindere dal riportare gli operatori della sanità al vertice delle strutture amministrative e decisionali, che governano la distribuzione e la gestione delle risorse economiche.

L’enorme sforzo di laureare ogni anno circa 10 mila nuovi medici s’infrange sull’incomprensibile diniego di dare a tutti uno sbocco lavorativo e sul limite di poco più di 6.000 ammessi, ogni anno, alle scuole di specializzazione. 

Le nostre proposte: aumentare il numero dei posti nelle scuole di specializzazione così da assorbire la totalità dei neolaureati di ogni anno e contrastare la carenza di medici prossima ventura. Individuare le professionalità, in stretta connessione con le nuove tecnologie ed i nuovi bisogni della popolazione, rimotivando gli operatori della sanità con incentivi economici, per contrastare insoddisfazioni, inefficienze e opportunismi.

 In definitiva: valorizzare le competenze con incentivazioni alla carriera professionale del personale sanitario; rinnovare i contratti di lavoro a livello nazionale e introdurre flessibilità dell’orario.
Revisione del Titolo V

La riforma del Titolo V della Costituzione, approvata nel 2001, ha dato vita a ventuno sistemi sanitari diversi, in territori con differente gettito fiscale, con differente capacità di spesa, e pertanto con differenti risposte ai bisogni sanitari della popolazione. Tutto questo ha determinato l’incapacità del sistema di assicurare in modo omogeneo i livelli essenziali di assistenza (LEA), in spregio dei principi di equità e universalità sui quali si fonda il SNN.

Azioni concrete: rivedere l’articolo 117, al fine di assegnare in maniera inequivocabile allo Stato il ruolo di tutela della salute e di assicurare un’uniforme erogazione dei LEA in tutte le regioni.

Finanziamento del SSN

Sprechi e inefficienze sono dovuti a cattive gestioni; prestazioni inefficaci, frodi e   inappropriatezza completano il quadro. Il SSN, organizzato come un quasi mercato, ossia come un mercato regolamentato, presenta una forte discrepanza a livello di spesa e di qualità dell’offerta in seno alle varie strutture e, soprattutto, tra le varie Regioni. L’aziendalizzazione ha fallito il suo obiettivo: la spesa sanitaria regionale ha continuato a crescere senza controllo, raggiungendo in alcune Regioni deficit elevati.

La modifica del Titolo V della Costituzione ha impedito allo Stato di intervenire attivamente nei processi di riorganizzazione delle strutture e dei servizi sanitari regionali, necessari a ottenere un riequilibrio della spesa. Aumenti di tasse, tickets e blocchi del turn-over hanno aggravato la situazione.

Azioni concrete: aumento dell’investimento in sanità, in accordo con gli standard europei. Revisione della gestione dei costi. Riconoscimento e sviluppo del ruolo imprenditoriale del SSN nella gestione della spesa sanitaria pubblica e privata. Potenziamento dei sistemi di controllo e di qualità sulla sanità pubblica e sulla sanità privata.